lunedì 4 ottobre 2010

Sacher Torte


Ci sono giorni come questi appena passati che non faccio altro che pensare che forse sto facendo un sogno più grande di me. Perché diventare imprenditori per chi non appartiene ad una famiglia di imprenditori, per chi non ha un capitale proprio da rischiare, per chi non è un pasticcere da generazioni rende tutto ancora più complicato. E così le difficoltà si sommano: preventivi che devono stringersi perché sforano il budget entro cui devi far stare tutte le spese di alcune decine di migliaia di euro, un direttore dei lavori da trovare, la compilazione della parte economica del business plan che non sai neppure da dove iniziare, Agronica che cambia il tuo consulente, qualcuno che forse vuole affittare il tuo stesso spazio, dei tempi da rispettare, il corso Rec alla Camera di Commercio tre volte alla settimana e tu che vorresti cogliere al volo l'invito di Gaspare per stare un po' in pasticceria con lui e imparare come si fa (il cioccolato, i dolcetti di mandorla, la torta Sette Veli, la Savoia...) e poi Enzo con la febbre, Lorenzo con la febbre, io che la febbre non ce l'ho ma l'influenza sì...E poi ci ho provato, ho fatto la Sacher. Rapita dal mio solito desiderio di viaggio. Ho pensato a Vienna, al Liberty, alla Secessione a Schiele e Klimt e perché no, anche al signor Freud ma questa volta per fortuna non ero costretta ad ascoltare un arrogante professore che credendo di saper tutto tira in ballo Sigmund per spiegare, a suo dire in modo impeccabile, il significato di ipocrisia...Ebbene si, forse non ci crederete ma per aprire la mia cioccolateria mi tocca di dover sopportare anche questo! Devo ammettere che anche i dolci risentono dell'umore di chi li prepara e la mia Sacher mi ha remato contro durante tutta la preparazione, un po'come Lorenzo quando sente che sono nervosa e scalcia come un mini pony infuriato ad ogni cambio di pannolino e non solo! Ma alla fine ce l'ho fatto e nemmeno troppo male perché fosse la prima volta! Ora spero solo che la burocrazia non mi inghiotta ancora...

Ingredienti per 8 persone
Per il biscotto al cacao:

4 uova
100 gr di zucchero
40 gr di cacao
20 gr di fecola di patate

Per la ganache
250 gr di cioccolato fondente
250 gr di panna liquida

Confettura di albicocche

Separate i tuorli dagli albumi, sbattete i tuorli con 20 gr di zucchero finché il composto diventa chiaro e montate gli albumi a neve ferma incorporando poco a poco lo zucchero. Mescolate delicatamente i tuorli agli albumi. Incorporate il cacao e la fecola al composto di uova e versate in uno stampo a bordi alti del diametro di 20 cm, imburrato e infarinato. Cuocete per 20 minuti, sformate e lasciate raffreddare bene prima di tagliare il composto a metà. Preparate la ganache portando prima la panna ad ebollizione e versando poi sul cioccolato a pezzi. Aspettate un paio di minuti e poi con frusta mescolate, quando il composto è liscio, lucido ed omogeneo la ganache è pronta. Coprite con la pellicola lo stampo in cui avete cotto il dolce e versateci sopra un po' di ganache. Appoggiateci la parte superiore del bisctto, imbevetela di sciroppo di albicocche, versate uno strato sottile di ganache e poi la confettura di albicocche. Imbevete l'altra metà del biscotto e richiudete premendo leggermente. Mettete in frigo per 2 ore. Tirate fuori il dolce dal frigo e versateci sopra la ganache rimasta, mettete in frigo fino a quando la ganache si sarà addensata. Perché la torta abbia un aspetto brillante si può utilizzare una glassa elaborata da versare sopra quando la ganache si sarà indurita.

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