martedì 8 marzo 2011

Una donna, una mamma, una torta



Oggi martedì grasso e, casualmente, anche festa della donna.
Una mia amica mi racconta che quest'anno hanno impazzato le feste a tema "mignotte" o anche meno volgarmente "escort". Ne ridiamo insieme, sappiamo che per entrambe è assurdo ma non ne parliamo più di tanto, del resto qualsiasi cosa detta sull'argomento in questi giorni, non so perché ma finisce sempre col risultare vagamente moralista o giù di lì, perché non fosse così bisognerebbe essere dotati di una pungente, sottile ironia...

Però stà festa della donna mi rimane in testa, anche se non ho l'abitudine di festeggiare, anche se qui come in tutte le cose ci stanno un mare di storpiature ed ipocrisie.

Eppure conosco molte donne che meriterebbero di essere celebrate: c'è chi ogni giorno si confronta e scontra con l'inevitabile decadimento dell'età, e soffre a vedere la propria madre invecchiare, perdere lucidità, lasciare andare via piccoli pezzetti di vita.

C'è chi alla vita da nuovo corso, una neo mamma d'inverno con la sua bambina, e una quasi mamma di primavera che ancora aspetta il suo bambino.
C'è chi, a poco più di trent'anni, ha deciso di dare del filo da torcere al cancro.
Chi, per amore è andata via, lasciando la propria città, gli amici, ricominciando da zero. Chi vive lontano. Chi è tornata. Chi fa fronte a un tradimento o ad una separazione. Chi fa l'Attrice e chi vince premi importanti. Chi fa la regista e chi si vede al cinema. Prima ride e poi piange.

Ci sono anch'io, nei quasi due anni di mamma, in cui a fatica ho saputo riconquistarmi alcuni spazi di donna.
A fatica perché spesso non si tratta solamente di trovare il tempo o la concentrazione ma anche di saper affrontare la separazione.
Per fortuna (purtroppo) nessun lavoro in questi due anni. E così Lorenzo è cresciuto insieme a me, oggi lo vedo piccolo ometto che mi corre intorno e mi ruba la cioccolata dal tavolo, che chiacchiera utilizzando frasi elaborate e verbi irregolari coniugati come i regolari.



E nel frattempo tra pappe e pannolini ho trovato il tempo per pensare ad un nuovo lavoro a costruire un progetto che fosse per tutta la mia famiglia: per me, per Enzo, un giorno anche per Lorenzo. E adesso che questo progetto è così vicino che quasi posso toccarlo, la paura mi assale spesso perché quella separazione solo ogni tanto accennata in questi due anni arriverà e sarà reale, concreta, sarò anche io una mamma lavoratrice. E così mi godo questi giorni pieni di Lorenzo, cercando di cacciare indietro i nodi alla gola quando si presentano.



Per questo oggi mi sono regalata una torta. E non una torta qualsiasi ma quella che ha fatto si che iniziasse tutto questo. Quella torta mangiata a Parigi, qualche anno fa, e poi cercata e rifatta a casa. E' solo qualcosa di simile all'originale ma conserva di quel viaggio il sapore della scoperta di un posto nuovo, poetico, che mi ha aperto gli occhi su cose nuove, diverse che volevo e cose vecchie che non volevo più.
Oggi quella vita desiderata posso toccarla. Ha gli occhi grandi del mio bambino e il profumo di cioccolato di una torta appena sfornata.

Di cui però non vi darò la ricetta perché è un segreto quello che sta dentro alla Torta di Lorenzo e credetemi non sono solo gli ingredienti a farla così buona.

5 commenti:

  1. Bellissime parole, un tributo a una festa ormai storpiata dal tempo (in Francia non esiste la Festa della Donna, ma la Giornata Mondiale della donna..non so perché ma mi sembra che questo nome dia più dignità a questa ricorrenza)
    Ma dopo aver parlato di donne e torte, propongo di brindare anche a tutti gli uomini, soprattutto a quelli che si mettono ai fornelli per noi :)

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  2. e questo si che è un piccolo miracolo!

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  3. con gli occhi lucidi...un baciuzzo...

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  4. Ciao cara!!!
    Sei invitata ufficialmente a partecipare al mio primo contest!!!
    Un bacione!
    Dada ^.^
    http://lericettedellamorevero.blogspot.com/2011/03/cosa-sforno-oggi-primo-contest-delle.html

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